Poeta italiano. Scrisse in dialetto veneziano, dedicandolo
all'Aretino, un lungo poema eroicomico in ottave, intitolato
La Verra antiga
de castellani, canaruoli e gnatti, con la morte de Giurco e Gnani, in lengua
brava (1550). Sottoposta l'opera a un processo da parte del Santo Uffizio,
C. la ripubblicò con il titolo
La guerra de' Nicolotti e
Castellani dell'anno 1521 (1603). Tra le altre opere: il
Naspo
bizarro (1565), poema d'amore in quattro canti, e la raccolta di rime
La
Caravana (1573) (Venezia 1503-1568).